ARTEMIS Quando si svegliò al mattino, Artemis si accorse di non ricordare granché. Era a letto da sola. L’unico pensiero che le tornava in mente era la faccenda del poliziotto a caccia di reperti d’arte. Pensò: “Se mi aggiro per la villa, forse trovo qualche indizio,” ma non riusciva neppure ad alzare la testa dal cuscino. Poco dopo bussò Efil alla porta. Vedendola, ad Artemis tornarono alla memoria alcuni frammenti della sera precedente. Attese in silenzio che Efil reagisse, ma l’altra si limitò a sedersi accanto a lei, sul bordo del letto, senza parlare. Quando Artemis propose di fare colazione, Efil assunse un’aria seria, come se volesse far chiarezza su quanto accaduto tra loro. «Prima di tutto, voglio che tu sappia quanto mi abbia reso felice ciò che è successo stanotte. Per me tu hai un posto speciale. Se avessi saputo che eri ancora vergine, avrei atteso un momento più… intimo.» Artemis cominciò a ricordare meglio: «Quindi abbiamo… ...